STUDIO SULLA RESISTENZA DEI PRINCIPALI NODI UTILIZZATI NELL’ ALPINISMO E NEI LAVORI IN SOSPENSIONE SU FUNE

 

NODO DELLE GUIDE o ASOLA SEMPLICE

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Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo e nei lavori in fune. E’ il piu’ facile da confezionare e si utilizza per fissare un capo della fune ad ancoraggi, per trattenere carichi sospesi o come legatura all’imbracatura degli alpinisti (meno). Data la sua fattezza cos¡ elementare e simmetrica risulta nell’immediato facilmente controllabile ma, se sottoposto a carichi, si slega con molta difficolta’. L’asola puo’ essere realizzata direttamente con due tratte di corda consecutive e parallele, anziche’ una, oppure col metodo “infilato”. Questo nodo e’ stato ormai del tutto sostituito dal “nodo a otto o nodo delle guide con frizione”.

NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE o NODO A OTTO

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 Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo e nei lavori in fune. E’ il nodo per eccellenza, facile da confezionare e si utilizza per fissare un capo della fune ad ancoraggi, per trattenere carichi sospesi o come legatura all’imbracatura degli alpinisti. Data la sua fattezza cos¡ elementare e simmetrica risulta nell’immediato facilmente controllabile. Se sottoposto a carichi si slega piu’ facilmente dell’ asola semplice ma, in ogni caso, con difficolta’. L’asola puo’ essere realizzata direttamente con due tratte di corda consecutive e parallele, anziche’ una, oppure col metodo “infilato”. Si realizza mediante un mezzo giro in piu’ rispetto all’asola semplice, in modo da conferirgli maggiore “frizione” e resistenza.

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NODO A NOVE

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Questo nodo viene utilizzato nell’alpinismo e nei lavori in fune, ma non e’ molto conosciuto. E’ il nodo per eccellenza in quanto a tenuta, facile da confezionare e si utilizza per fissare un capo della fune ad ancoraggi, per legare le portanti di una teleferica e per trattenere carichi molto sospesi molto pesanti. Data la sua fattezza risulta abbastanza facile da controllare. Se sottoposto a carichi si slega piu’ facilmente dell’ asola semplice e del nodo a otto. L’asola puo’ essere realizzata direttamente con due tratte di corda consecutive e parallele, anziche’ una, oppure col metodo “infilato”. Si realizza mediante un mezzo giro in piu’ rispetto all’asola delle guide con frizione, in modo da conferirgli maggiore tenuta.

DOPPIO OTTO o “ORECCHIE DI CONIGLIO”

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 Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo e nei lavori in fune. Non e’ molto  facile da confezionare e si utilizza per fissare un capo della fune ad uno o due ancoraggi o per trattenere carichi sospesi. Se sottoposto a carichi si slega piu’ facilmente dell’ asola semplice e del nodo a otto. L’asola puo’ essere realizzata direttamente con due tratte di corda consecutive e parallele, anziche’ una, oppure col metodo “infilato”. Si tratta di una variante del nodo a otto, la lunghezza delle due asole e’ facilmente regolabile. Puo’ convertirsi in un triangolo di forze “dinamico” aggiungendo solamente un moschettone.

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NODO FARFALLA

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La farfalla, a differenza dei nodi visti sopra, ha la particolarità di lavorare bene sia longitudinalmente che trasversalmente. Le sue applicazioni sono molteplici: ripartizione del carico, isolamento di un tratto di corda danneggiata (ponendo il danno nell’asola del nodo), ancorare corde fisse orizzontali tese, facile regolazione dell’asola, etc. Si scioglie facilmente dopo essere stato sottoposto a carico. Non e’ da confondere con la “falsa farfalla”.

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BULINO CON CHIAVE “YOSEMITE”

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Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo e nei lavori in fune (meno). E’ un nodo abbastanza facile da confezionare e si utilizza per fissare un capo della fune ad ancoraggi, per trattenere carichi sospesi o come legatura all’imbracatura degli alpinisti. Data la sua fattezza non risulta nell’immediato facilmente controllabile. Se sottoposto a carichi si slega piu’ facilmente di qualsiasi nodo. L’asola puo’ essere realizzata direttamente con due tratte di corda consecutive e parallele, anziche’ una, oppure col metodo “infilato”. E’ il diretto concorrente del nodo a otto, si consiglia l’utilizzo solamente agli esperti.

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BULINO DOPPIO o RIPASSATO

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Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo e nei lavori in fune (meno). E’ un nodo non molto facile da confezionare e si utilizza per fissare un capo della fune ad uno o due ancoraggi, per trattenere carichi sospesi o come legatura all’imbracatura degli alpinisti. Data la sua fattezza non risulta nell’immediato facilmente controllabile. Se sottoposto a carichi si slega piu’ facilmente di qualsiasi nodo. Le due asole sono facilmente regolabili e possono essere realizzate direttamente con due tratte di corda consecutive e parallele, anziche’ una, oppure col metodo “infilato”. E’ il diretto concorrente del nodo a otto e del nodo orecchie di coniglio, anche se il suo impiego e’ piu’ limitato.

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NODO DOPPIO INGLESE o DEL PESCATORE DOPPIO

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Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo e nei lavori in fune. E’ un nodo abbastanza facile da confezionare e si utilizza per giuntare due corde diverse o per chiudere degli anelli di corda o cordino. Data la sua fattezza risulta nell’immediato facilmente controllabile. Se sottoposto a carichi fa molta fatica a sciogliersi. Permette di giuntare due corde anche di diametro e fattezza differente. E’ il nodo di giunzione per eccellenza e puo’ essere confezionato con due o tre spire (non una sola).

NODO SEMPLICE o NODO FETTUCCIA e NODO A OTTO DI GIUNZIONE

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Questi nodi vengono comunemente utilizzati nell’alpinismo e nei lavori in fune (meno). Sono facili  da confezionare e si utilizzano per giuntare due corde preferibilmente di diametro uguale e non troppo rigide o per chiudere degli anelli di corda o cordino. Data la loro fattezza risultano nell’immediato facilmente controllabili. Se sottoposti a carichi fanno fatica a sciogliersi. La resistenza residua di entrambi e’ inferiore al 55% del carico di rottura della fune.

 

NODO A OTTO TRIPLO o OTTO GANCIATO DI GIUNZIONE

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Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo (poco) e nei lavori in fune. E’ un nodo non molto facile da confezionare e si utilizza per giuntare due corde. Data la sua fattezza non risulta nell’immediato cosi’ facilmente controllabile. Se sottoposto a carichi non fa molta fatica a sciogliersi. Permette di giuntare due corde durante una progressione o una calata e di allongiarsi all’asola. Se ne consiglia l’utilizzo solamente agli esperti.

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NODO GALLEGGIANTE (ASOLA SEMPLICE o OTTO)

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Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo e raramente nei lavori in fune. E’ un nodo molto facile da confezionare e si utilizza per giuntare due corde anche di diametro leggermente diverso. Data la sua fattezza risulta nell’immediato  facilmente controllabile. Se sottoposto a carichi non fa molta fatica a sciogliersi. Permette di giuntare due corde durante una progressione o una calata. Il suo grande pregio e’ che esso “galleggia” sopra le asperita’ e non si incastra durante le operazioni di recupero delle corde. L’utilizzo nei lavori in fune si ha solamente in condizioni particolari, come ad esempio su piani inclinati e non e’ raccomandato su corde fisse o linee vita realizzate con la fune stessa.

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NODO BARCAIOLO

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Questo nodo viene comunemente utilizzato nell’alpinismo e nei lavori in fune. E’ un nodo molto facile da confezionare e si utilizza per fissare la fune ad ancoraggi anche cilindrici, per trattenere carichi sospesi o per ancorare la fune nelle corde fisse orizzontali. Puo’ essere fatto con una sola mano su un moschettone ed e’ di dacile e veloce regolazione. Data la sua fattezza risulta nell’immediato  facilmente controllabile. Se sottoposto a carichi non fa molta fatica a sciogliersi. Altro suo pregio e’ che esso blocca entrambi i capi di corda uscenti.

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NODO ROMANO e NODO SETTE (o OTTO DIREZIONALE)

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Questi nodi vengono comunemente utilizzato nell’alpinismo (poco) e nei lavori in fune. Sono difficili da confezionare e si utilizzano per ancorare la fune durante una progressione o una calata e per un possibile punto di allongiamento dell’operatore, facendo lavorare sempre corde e nodo in asse di carico. Data la loro fattezza risultano difficilmente controllabili. Se sottoposti a carichi non fanno molta fatica a sciogliersi. Non hanno grandi pregi, sono nodi prettamente estetici e sono facilmente rimpiazzabili da altri (consigliato).

Nodo romano: screenshot_13

Se l’asola del nodo viene sollecitata nel senso opposto, esso si gira e inizia a scorrere intorno ai 350 daN e con un carico di 1200 daN scalza la fune, compromettendone la tenuta.

Nodo sette:

puo’ avere uno scorrimento sopra gli 800 daN di trazione ed ha una resistenza intorno al 50% del carico di rottura della fune. Se l’asola del nodo viene sollecitata nel senso opposto, esso si gira e inizia a scorrere con carichi bassissimi. E’ un nodo altamente sconsigliato.

Le suddette prove a trazione statica (lenta) sono state realizzate mediante un Tirfort da 3200kg di forza a sollevamento e 5000kg a trascinamento e collegato ad un dinamometro professionale da 3000kg di carico massimo e 1kg di sensibilità. Sono infine stati presi come campioni solamente funi semistatiche EN 1891-A con costruzione Kernmantle, poiche’ per funi diverse (3 strands, solid braid, single or double braid) i valori di alcuni nodi verrebbero diversi.

Il modo di confezionamento del nodo, sia esso accavallato piuttosto che eseguito in maniera ordinata, non ha fatto riscontrare abbassamenti significativi sul suo carico di rottura a trazione.

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Il relatore: Andrea De Giacometti | X-Vertical | www.xvertical.it

Fonte: “Guide de noeuds et des amarrages dans les travaux sur cordes”